Juventus-Inter, Inzaghi: “Partita giusta per dare un segnale, mi aspetto il risultato”

Juventus-Inter, Inzaghi: “Partita giusta per dare un segnale, mi aspetto il risultato”

Alla vigilia del Derby d’Italia l’allenatore nerazzurro presenta la sfida alla Juve: “È la partita ideale per dare un segnale a tutti e anche a noi stessi. Brozovic? Per noi è fondamentale, ha lavorato bene e lo valuterò insieme a De Vrij nella rifinitura. Le prestazioni non sono mai mancate, ora mi aspetto i risultati. E a inizio anno la società mi aveva chiesto un posto in Champions, avrei messo la firma per essere in lotta per il titolo a questo punto della stagione” 

Vietato sbagliare, per rimanere aggrappata alle speranze di scudetto l’Inter deve solo vincere. E deve farlo in una delle partite più sentite, il derby d’Italia contro la Juventus. Dopo appena 7 punti nelle ultime 7 giornate di campionato e il sorpasso effettuato dal Milan in vetta alla classifica, Simone Inzaghi vuole assolutamente cambiare marcia. Intervenuto in conferenza stampa, l’allenatore nerazzurro ha presentato la super sfida in programma domenica 3 aprile alle 20:45 all’Allianz Stadium.

“Penso che sarà una partita molto importante e penso che non poteva esserci gara migliore in questo momento per dare un segnale all’ambiente ma soprattutto a noi stessi”

Come ha visto Brozovic in questi giorni?

“Tutti quanti sappiamo dell’importanza a di Brozovic. Nel suo ruolo per noi è fondamentale, ci è mancato tanto in queste partite. Ha lavorato bene, oggi insieme a De Vrij farà l’intero allenamento e vedremo come andrà. Ma il fatto che sia con noi rappresenta un recupero importante”

 

Come ha visto la squadra in questi giorni?

“Siamo stati insieme solo negli ultimi due giorni, ma già ieri i ragazzi hanno fatto un buon allenamento. Ora tocca a noi con prestazioni importanti, rabbia e carattere fare di più. Sappiamo dove eravamo un mese e mezzo fa, abbiamo perso punti e risultati più che prestazioni e domani dobbiamo fare una grande partita contro un avversario di grandissimo valore in uno stadio difficile. Ma andremo a Torino a giocarci una partita di personalità e carattere”.

 

Si è spiegato il motivo di questo calo? Come se ne può uscire?

“Tutte le squadre di vertice hanno avuto questi momenti, il nostro è coinciso col doppio confronto con il Liverpool e con il derby perso in campionato. Ma a inizio anno avrei messo la firma per essere in questo momento della stagione con una Supercoppa in bacheca, arrivando agli ottavi di Champions a più di dieci anni dall’ultima volta e a giocarmi lo scudetto e di conseguenza un posto in Champions, che era l’obiettivo che la società aveva chiesto a inizio anno a me e al mio staff”.

 

Avete l’occasione di rientrare in lotta per il titolo in 90 minuti, cosa si aspetta da questa partita?

“Io mi aspetto il risultato. Per quanto riguarda le prestazioni non sono mai mancate, anche gli ultimi dati ci dicono che abbiamo creato tanto nonostante nelle ultime 7 partite siano arrivati solo 7 punti. C’è delusione per i risultati, ma ora sappiamo che ci saranno 9 finali a cominciare da domani, che è la partita più impegnativa delle 9 che rimangono”.

 

State preparando in maniera diversa questa partita?

“Il derby d’Italia non è una partita come le altre, è molto sentita dalla nostra tifoseria e sappiamo che dovremo fare una grande prova. Inciderà molto sul morale e sulla classifica, ma non dimentichiamo che ci saranno altre 8 partite più la semifinale di ritorno di Coppa Italia che saranno altrettanto importanti”.

 

Alla luce di quanto è stato fatto in passato, sente troppo scetticismo nei confronti dell’Inter?

“Le critiche fanno parte del nostro mestiere e vanno accettate. Fortunatamente ho l’intelligenza di riconoscere quelle che sono le critiche costruttive. Quelle costruite da qualcuno ad arte so da dove vengono e non le prendo in considerazione”.

 

Parlando con Stramaccioni, l’ultimo che ha vinto a Torino, ha detto che l’Inter deve presentarsi a questa sfida forte della consapevolezza di aver vinto lo scudetto. È d’accordo?

“Penso che abbia detto bene. Ma al di là dello scudetto sul petto, ci siamo già incontrati in una finale e abbiamo vinto. Anche all’andata, al di là dell’episodio finale, abbiamo fatto bene. Loro, se escludiamo l’eliminazione con il Villarreal, vengono da una striscia importantissima che li ha riportati dove tutti pronosticavano a inizio anno”.

 

C’è qualche giocatore della Juventus che avete studiato in maniera particolare?

“La Juve la conosciamo abbastanza bene. A gennaio hanno fatto investimenti importanti, si sono migliorati e Zakaria e Vlahovic hanno influito. Ma loro erano già una grandissima squadra anche prima. Chiaramente Vlahovic, ma anche Morata, Dybala e lo stesso Kean sono tutti attaccanti da tenere in grande considerazione”.

 

Cosa deve fare l’Inter per non sbagliare approccio?

“Contro il Torino e la Fiorentina gli approcci non mi sono piaciuti, poi abbiamo fatto due ottimi secondi tempi. Dobbiamo cercare di approcciare meglio la gara perché questo sarà un aspetto determinante”.

 

L’anno scorso il suo predecessore decise di lasciare a fronte di qualche difficoltà economica. Lei si sente di dire che rimarrebbe?

“Noi allenatori dipendiamo sempre dai risultati e dalle prestazioni. Io sono contentissimo e orgoglioso della scelta fatta a giugno. Sapevo che avremmo perso due dei giocatori migliori, ma insieme al mio staff abbiamo fatto un grandissimo lavoro che ha alzato le pretese di tutti, come è gusto che sia. Ora è normale che in una squadra importante come l’Inter siano arrivate critiche, ma quelle ci sono sempre nonostante i risultati”.

 

Come sta Barella?

“In questi giorni ha lavorato molto bene, così come Bastoni, Vidal e Sanchez, che hanno ricevuto delle forti delusioni dalle Nazionali. Ma questo è il calcio, devono essere bravi a lasciarsi tutto alle spalle perché domani c’è una partita importante”.

 

Cosa ha pensato dopo che ha sentito Allegri dire che l’Inter è ancora favorita per lo scudetto?
“Ha espresso la propria opinione, come aveva già fatto. Ma con Max non c’è nessun problema, c’è grande rispetto reciproco e ognuno è libero di esprimere la propria opinione”.

 

Spesso ha battuto la Juve, questa può essere un’arma in più?

“Contro la Juve l’importanza della partita ti carica sicuramente. Noi abbiamo dei trascorsi recenti, domani giocheremo in trasferta le ultime due sono state ottime gare. Non saremo nel nostro stadio con i nostri tifosi, ma abbiamo il dovere e l’obbligo di fare una partita da vera Inter”.

 

Si è parlato molto della mancanza di apporto dei centrocampisti. Può essere una caratteristica da ritrovare?

“Penso che sia un discorso generale, se andiamo a vedere i dati l’indice di pericolosità dell’Inter è sempre rimasto uguale. Stiamo lavorando sui nostri difetti per cercare di migliorarci già da domani”.

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